Negli ultimi anni, complice anche un certo tipo di narrazione su some funzionano le cose, molte persone si sono convinte che tutto ruota intorno alle keyword per la seo.
Posizionarsi per determinate parole chiave è diventata un’ossessione per tanti scrittori del web. Ed ecco che content writer professionisti ed amatoriali si affannano alla conquista della vetta della SERP.
Tradotto, voglio essere primo su Google!
Chi conosce veramente i meccanismi dei motori di ricerca sa che è tutto molto più complesso di così. Ci sono tantissimi fattori che concorrono a portare un sito tra le prime posizioni di ricerca. Inoltre, la maggior parte delle volte, sono risultati che si ottengono col tempo, non certo nel giro di pochi giorni.
Prima la strategia, poi le keyword per la seo
Arriva il giorno in cui, dopo tanto lavoro, scoprite che uno dei vostri articoli compare nella famigerata prima pagina.
Sicuramente questo risultato vi da una bella botta di entusiasmo e invece di restare fermi ad assaporare il momento, ne volete di più.
“È il momento di battere il ferro finché è ancora caldo” !! Quindi cercate un modo per sfruttare ancora di più la parola chiave che avete faticosamente piazzato. Ma prima di fare all-in su un unica keyword vi siete premurati di capire se è quella più efficace?
In un mondo ideale molto prima della produzione dei contenuti (ancor meglio prima della creazione del sito) dovrebbe esserci la definizione di una strategia. Questa va ben oltre la singola parola chiave e prende in considerazione una serie vastissima di elementi che vanno analizzati a priori come ad esempio:
- il target a cui ci rivolgiamo
- cosa fanno i competitors
- la SERP
Solo conoscendo perfettamente queste cose possiamo capire quali sono le parole chiave migliori.
Purtroppo però la realtà è ben diversa. Per nostra esperienza la maggior parte delle volte lo specialista seo viene contattato solo quando il sito è già avviato e sono stati scritti numerosi contenuti senza criterio.
Come si trova una buona keyword per la seo?
Potremmo rispondere come al solito “dipende”, ma siccome non vogliamo farci odiare vi diamo qualche dritta generale che vale per qualunque sito e settore. Una keyword efficace per la seo deve:
- Portare traffico di qualità, ciò significa che gli utenti che arrivano da questa chiave di ricerca devono avere un valore per voi, magari facendo un acquisto o lasciandovi i loro dati.
- Essere competitiva. Spesso le keyword più ambite sono predominio di grandi brand o portali ed è estremamente difficile mettersi in competizione con essi e spuntarla. Ma esistono tantissime altre parole chiave centrate e più alla vostra portata.
- Essere coerente con l’argomento trattato. Se avete scelto la parola chiave “mela” non potete scrivere un articolo sulle pere. Chiaro e semplice. Sappiate che da ormai molti anni Google non si limita alle meta keyword per valutare un contenuto, ma lo analizza tutto.
Riguardo questo ultimo punto, il controllo non si ferma nemmeno al contenuto del singolo articolo, perché il motore di ricerca valuta globalmente tutto il sito.
Quindi la coerenza e consistenza tra tutti gli argomenti trattati sul sito è fondamentale. Solo in questo modo avrete delle chance di posizionarvi in maniera eccellente.
Ricordate anche che Google ha i suoi tempi e che i crawler sono davvero indaffarati. Prima che uno dei vostri contenuti venga controllato e cominci a scalare posizioni in SERP, potrebbe passare del tempo. Non fatevi prendere dalla fretta, o dallo sconforto.
Il ruolo delle keyword
Se ci avete seguito finora avrete cominciato a capire che la keyword è solo un tassello nella scalata della SERP.
Purtroppo però “i miti e le leggende” sulle parole chiave spingono ancora tante persone a concentrarsi esclusivamente su quest’ultime, fino a rischiare di mandare in fumo anche i risultati positivi ottenuti.
Cannibalizzazione dei contenuti
È uno dei problemi che riscontriamo più spesso quando analizziamo il sito di un cliente che vuole iniziare con la seo.
Quando si hanno diversi articoli molto simili nel contenuto e con la stessa identica parola chiave, uno di questi raccoglie tutto il traffico rendendo di fatto inutili tutti gli altri.
In linea di principio gli utenti arrivano lo stesso sul sito, ma di certo si è sprecato tempo e budget per creare “contenuti fotocopia” che non si posizionano. È come dire che vi state facendo concorrenza da soli.
In questi casi la cosa migliore da fare è sfoltire, eliminando i contenuti che non portano risultati degni di nota.
Sperpero di link juice
Ancora peggio della cannibalizzazione, poiché più difficile da risolvere, è il caso in cui due articoli sullo stesso stesso argomento con la stessa keyword per la seo siano entrambi ben posizionati.
Purtroppo per voi il numero ricerche non aumenta assieme al numero di articoli che scrivete. Questo significa che il traffico che arriva sul vostro sito rimane più o meno lo stesso, ma sarà diviso tra i due articoli. Ancora una volta vi state facendo concorrenza da soli.
Ma in questo caso sarà più difficile valutare quale salvare e il risultato sarà meno certo.
Come evitare problemi
Il metodo migliore per evitare che accada una delle brutte cose qui sopra è riflettere prima di muoversi. Non fatevi guidare da l’intuizione e dalla frenesia del momento.
Se pensate di dover puntare forte su una determinata keyword, prima di tutto controllate e valutate l’articolo che già avete piazzato. Potreste scoprire che vi basta dare una rinfrescata al suo contenuto.
Se invece siete preda del demone della scrittura almeno non usate esattamente la stessa parola chiave.
Sicuramente esistono long tail keyword associate che possono essere altrettanto efficaci.
Per individuarle vi conviene studiare attentamente la SERP; potreste scoprire che i vostri lettori vi trovano in modi che nemmeno pensavate!
L’importanza dell’intento di ricerca
I tempi in cui gli utenti cercavano “scarpe bianche roma” sono finiti da un pezzo.
Adesso le chiavi di ricerca sono sempre più simili al parlato, quando non sono addirittura dettate all’assistente vocale.
I motori di ricerca lo hanno capito perfettamente e negli anni hanno adattato i loro algoritmi per essere sempre più rispondenti al comportamento degli utenti.
Chi lavora in ambito SEO ormai ha capito che quello che conta sempre di più è l’intento di ricerca.
In questo scenario la cosa più importante è capire cosa cercano le persone e come lo fanno. Riuscire a cogliere alla perfezione l’intento di ricerca è quello che porta effettivamente al nostro sito utenti di valore.
Per fare un esempio pratico, da poco abbiamo iniziato a collaborare con un Istituto che si occupa di problemi del linguaggio in adulti e bambini. Analizzando i loro risultati di ricerca ci siamo accorti di una cosa molto simpatica: un loro articolo si posiziona molto bene su Google, ma lo fa per chiavi come “trombetta per sordi”.
Un utente che digita quella keyword molto probabilmente sta cercando informazioni su quell’oggetto specifico, magari per una ricerca scolastica o per vedere com’è fatto. Di certo non vuole comprarlo per risolvere i suoi problemi di udito.
Tutto questo traffico di fatto è poco qualificato (ossia inutile) poiché dopo aver letto l’articolo i visitatori non faranno altre azioni.
In pratica non diventeranno clienti.
Questa è la dimostrazione che piazzarsi per una keyword attinente al problema della sordità non ha alcun senso se poi l’intento di ricerca è completamente fuori focus.
Al momento non conosciamo il futuro di questo articolo, ma visto che non “siamo sordi” 😆😆😆 ai suggerimenti di Google crediamo proprio che, alla fine, lo saluteremo.
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